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Giorgia Klatowski, giocatrice e studentessa che sogna in grande: “Lo Scudetto con la Pallanuoto Trieste e la Laurea in Giurisprudenza”

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Giorgia Klatowski

Una grinta fuori dal comune in vasca e una determinazione invidiabile anche sui libri di studio. Dialoghi con Giorgia Klatowski, colonna portante della Pallanuoto Trieste di Serie A1 sponsorizzata Samer&Co. Shipping e studentessa al terzo anno del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, e queste sono le prime sue capacità che riesce a trasmetterti e tu di conseguenza a immaginarle messe in campo. Triestina, classe 2003, quest’estate è stata protagonista alle Universiadi con la calottina della nazionale italiana: a Duisburg (Germania) Giorgia, convocata assieme ad altre due studentesse dell’Università di Trieste ovvero Emma De March (Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura) e Guya Zizza (Scienze e Tecniche Psicologiche), si è messa al collo la medaglia di bronzo al termine della finale 3°-4° posto giocata e vinta contro la Nuova Zelanda. 

L’Italia della pallanuoto femminile è salita sul podio alle Universiadi per il terzo anno consecutivo: un tuo bilancio?

“Abbiamo sicuramente raggiunto un grande risultato mostrando il nostro valore, cresciuto allenamento dopo allenamento fin dalla preparazione e partita dopo partita. C’è sicuramente il rammarico di aver perso la semifinale ai rigori con gli Stati Uniti che avevamo sconfitto nel Girone Eliminatorio: sinceramente potevamo puntare alla medaglia d’oro ma ci è mancato qualcosa”.

La tua prima Universiade: che esperienza è stata da un punto di vista sportivo e umano?

“Ho esordito per la prima volta alle Universiadi anche se non è stato il mio battesimo con la nazionale italiana. Facendo un bilancio generale è stata un’esperienza veramente gratificante: sportivamente parlando abbiamo affrontato talentuose e attrezzate formazioni provenienti da ogni angolo del globo, umanamene invece è stato estremamente stimolante confrontarsi con altre culture e tradizioni. Per non parlare della Cerimonia d’Apertura: è stata un’emozione enorme sfilare davanti a tutto quel pubblico, con lo stadio pienissimo e con tutto quell’entusiasmo”.

Giochi a pallanuoto da una vita ormai: quali sono i tre elementi che ti hanno fatto innamorare di questo sport?

“In primis l’acqua perché fin da bambina mi sono sempre trovata a mio agio in quell’elemento e non potevo pensare di praticare uno sport sulla terraferma. Poi c’è il pallone perché adoro qualsiasi disciplina in cui si gioca con la palla. E poi il gioco di squadra, l’elemento che più mi entusiasma della pallanuoto: è intrigante sapere che ogni tua azione ha una conseguenza sulla causa collettiva e viceversa”.

Non solo pallanuoto, frequenti l’Università con ottimi risultati o sbaglio?

“Sono al terzo anno di Giurisprudenza e mi piace molto studiare questa materia. Se all’inizio, dato anche il mio impegno quotidiano nello sport agonistico, mi facevo esageratamente condizionare dal confronto con gli altri e dalla paura di non ottenere il risultato auspicato, poi però c’è stato un cambio drastico che mi sta giovando nello studio ma anche in vasca: ora davanti a tutto c’è il piacere nel frequentare i corsi, nello studiare e nell’approfondire, guardando unicamente al mio percorso”.

Quali i prossimi obiettivi nello studio?

Il pensiero fisso è raggiungere la Laurea poi vedremo quale strada intraprendere. Mi inizia a interessare sempre di più la Giurisprudenza che tratta i temi e le relazioni internazionali ma oggi è ancora presto per dire verso quale ambito lavorativo sia proiettata e se le scelte mi porteranno all’estero, per esempio, o no”.

Un’ultima sessione d’esami andata alla grande e una stagione sportiva 2025-2026 ormai alle porte: toglici una curiosità, quali i tuoi sogni nel cassetto?

“Sicuramente la laurea in Giurisprudenza per poi scoprire il mondo del lavoro. Nello sport non ho dubbi: lo Scudetto o una Coppa Europea con la Pallanuoto Trieste, la mia squadra da sempre. La nostra società è giovane, essendo nata nel 2003, ma il progetto è cresciuto costantemente e ora siamo arrivate a un livello tale da poterci giocare qualcosa di grande, già sfiorato anche nel 2024-2025 perdendo la Finale di Coppa LEN”.

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