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Corrado Cok, oggi Program Manager per Fondazione AVSI e Research Fellow per lo European Council on Foreign Relations (ECFR)

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Corrado Cok

Dai prova di te e costruisci una rete di contatti che ti permetta di ottenere una stabilizzazione o un avanzamento della tua posizione di lavoro

Corrado Cok si è laureato in Scienze internazionali e diplomatiche all’Università di Trieste. Oggi lavora a Nairobi (Kenya) come Program Manager per Fondazione AVSI e Research Fellow per lo European Council on Foreign Relations (ECFR). Nel 2024 è stato protagonista di un Focus professioni del Career Service di Ateneo. Intervista aggiornata ad aprile 2024.

Qual è stata la tua prima esperienza di lavoro dopo la laurea? Ti è servita per entrare nell’organizzazione in cui lavori oggi?
La mia prima esperienza è stata uno stage di tre mesi presso l'Ambasciata d'Italia a Parigi. È stato un tirocinio molto formativo e illuminante, soprattutto in relazione al mio percorso accademico. Tuttavia non ha contribuito direttamente a farmi entrare nella ONG in cui lavoro attualmente.

Quali sono le tue mansioni e responsabilità?
Nel ruolo di Program Manager per AVSI Foundation mi occupo della gestione del team locale e dell’implementazione del progetto in Somalia, del coordinamento dei compiti logistici, finanziari e amministrativi, della reportistica delle attività di progetto, delle relazioni con il donatore e con altri stakeholder istituzionali e della ricerca di nuovi finanziamenti e progetti.

Come Research Fellow per lo European Council on Foreign Relations, svolgo attività di ricerca su tematiche politiche, economiche, securitarie ed energetiche nel Golfo e in Africa sub‑sahariana; scrivo commenti e rapporti analitici sui principali trend nelle regioni d'interesse; organizzo tavole rotonde con decisori politici e attori economici; conduco interviste di ricerca con stakeholder ed esperti legati ai temi analizzati.

Guardando agli inizi, c’è un errore che pensi di aver commesso nella ricerca dei primi impieghi e che vuoi condividere per evitare che altri lo ripetano?
Non essermi fermato, appena completata la laurea triennale, a riflettere davvero su quale percorso professionale volessi seguire e in cosa fossi veramente capace — due aspetti che devono procedere di pari passo. Il risultato è stato un barcamenarsi tra vari percorsi, nel tentativo di aprire molte strade, disperdendo però troppe energie.

Quali competenze o caratteristiche ti hanno permesso di raggiungere i tuoi obiettivi professionali?
Mi hanno aiutato perseveranza, impegno costante, capacità di ricerca e analisi, capacità di scrittura in inglese, buona conoscenza di una seconda lingua straniera (nel mio caso, il francese), conoscenze multidisciplinari, ascolto e predisposizione ad apprendere e flessibilità.

Che cosa consiglieresti a un neolaureato che desidera intraprendere la tua professione?
Suggerisco di avvicinarsi a un’organizzazione no‑profit — ad esempio una realtà ben radicata a livello regionale o nazionale — partecipando attivamente come volontario già durante gli studi. Un passo successivo utile è il Servizio Civile all’estero o, in alternativa, uno stage in missioni extra‑europee della stessa o di un’altra organizzazione umanitaria. Infine, è fondamentale dare prova di sé e costruire una rete di contatti all’interno dell’organizzazione che consenta di ottenere una stabilizzazione o un avanzamento della posizione di lavoro.

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