Salta al contenuto principale
Data notizia
Immagine
Image
Talassoterapia
Testo notizia

Uno studio condotto dal Prof. Luca Cegolon, docente dell’Università di Trieste e ricercatore presso ASUGI, in collaborazione con il Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università di Padova, ha approfondito i benefici delle piscine con acqua di mare rispetto a quelle tradizionali per il trattamento di malattie della pelle e condizioni reumatiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Water, evidenzia come l’acqua salata possa rappresentare un’importante risorsa terapeutica.

L'acqua salata è utilizzata da secoli per alleviare vari disturbi, e oggi il suo uso è alla base di trattamenti come la talassoterapia, che sfrutta l'interazione controllata con ambienti marini, incluso il sole. Questo tipo di terapia è particolarmente indicato per chi soffre di psoriasi, dermatite atopica o condizioni reumatiche come la fibromialgia.

La combinazione di esposizione all’acqua di mare e alla luce solare – una componente chiave della talassoterapia – è particolarmente efficace nel ridurre i sintomi di malattie infiammatorie croniche della pelle, come la psoriasi e la dermatite atopica, oltre che di condizioni reumatiche come la fibromialgia e la spondilite anchilosante.

Per chi soffre di psoriasi, i benefici derivanti dall’immersione in acqua di mare, combinata con l’esposizione al sole, possono durare fino a tre mesi. Studi sperimentali hanno dimostrato che trattamenti di sei settimane con acqua salata e raggi UVB sono più efficaci rispetto all’uso di sola acqua dolce o alla semplice esposizione ai raggi UV.

Infine, un importante trial clinico, che ha coinvolto oltre 1200 pazienti in 102 cliniche dermatologiche, ha confermato che i bagni di acqua salata seguiti da UVB offrono risultati comparabili alle terapie consolidate, come i bagni PUVA, tradizionalmente utilizzati per trattare la psoriasi.