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Le foreste marine, così come quelle terrestri, stanno scomparendo rapidamente in tutto il Mediterraneo. Fucus virsoides, un’alga bruna endemica dell’Adriatico e un tempo diffusa in tutto il Golfo di Trieste, ha subito un declino drammatico negli ultimi decenni. A causa del suo stato critico e del suo importante ruolo ecologico, questa specie è stata inclusa nella "Lista delle specie minacciate o in pericolo" della Convenzione di Barcellona.

L’evento “La Casa di Fucus” vuole sensibilizzare sull'importanza di conservare questo prezioso habitat e promuovere azioni concrete per proteggere la diversità biologica marina, anche alla luce della recente “nature restoration law” approvata dal Parlamento Europeo. Nello stabilimento balneare “Sirena” di Grignano, il 3 agosto bambini e ragazzi avranno l'opportunità di scoprire l’importanza e le particolarità della foresta di Fucus e dell'ambiente marino triestino attraverso laboratori pratici e attività proposte dai ricercatori dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, promosse insieme alla Direzione Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia.

“Le attività di ricerca, condotte in sinergia tra Università di Trieste e di OGS, sono fondamentali per comprendere le cause della scomparsa di questa ormai rarissima specie” spiega Paola Del Negro, direttrice generale dell’OGS, precisando che “servono, però, anche per avere indicazioni su come e dove avviare interventi di restauro ecologico".

"Stiamo affrontando il problema da tanti punti di vista, in linea con gli impegni della Commissione Europea per il ripristino degli ecosistemi degradati, in particolare nelle profondità marine” ha precisato Annalisa Falace, professoressa dell’Università di Trieste, che coordina il gruppo di lavoro “lavorando in sinergia con tutti i partner, con monitoraggi lungo la costa anche con droni, realizzando esperimenti in laboratorio e promuovendo piccoli interventi di restauro in alcuni siti pilota".

“Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità ad una velocità mai registrata prima ci impongono di riconsiderare il nostro rapporto con la natura - afferma Tiziana Sandrinelli, Presidente Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia – “Costruire un futuro condiviso con tutte le specie” è l’appello lanciato dalle Nazioni Unite, appello che il FAI ha deciso di raccogliere partecipando attivamente a iniziative come quella odierna, che aiutano a far riflettere l’uomo sulla sua responsabilità nei confronti del suo ambiente dal quale dipende per il cibo, l’acqua, il tempo libero, non occupandosi a sufficienza della questione ambientale, l’uomo danneggia in primo luogo se stesso”.

Programma

9:00 Interventi di apertura

9:30 – 10:30 “Costruiamo la Casa di Fucus” (bambini tra 3 e 7 anni)

Durante il laboratorio, i bambini saranno affiancati dai ricercatori nella costruzione di supporti artificiali che saranno successivamente “inseminati” con le alghe per essere utilizzati nel restauro delle foreste marine.

11:00 – 12:30 “Riportiamo Fucus nella sua Casa” (ragazzi tra 7 e 12 anni)

I ragazzi avranno l'opportunità di partecipare a una piccola attività di restauro ecologico, dove assisteranno i ricercatori nella dislocazione dei supporti inseminati sulle pareti della “Casa di Fucus” e, durante lo snorkeling, si dedicheranno al monitoraggio dell’ambiente costiero circostante. Sarà per tutti un'occasione unica per valorizzare le caratteristiche uniche del nostro mare e del nostro territorio.

Enti organizzatori: Dipartimento Scienze della Vita (DSV) - Università degli Studi di Trieste; Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS; Direzione Regionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano per il Friuli Venezia Giulia.

L’evento è realizzato in collaborazione con WWF Area Marina Protetta di Miramare, Marevivo Delegazione Regionale Friuli Venezia Giulia; E.S.S.E. Subacquea CST - Circolo Sommozzatori Trieste.