Data notizia 27 Novembre 2024 Immagine Image Testo notizia Federico Donelli, docente di Relazioni Internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, è stato ospite in questi giorni della Somali National University di Mogadisco (SNU), dove ha svolto una lezione per gli studenti dell’Ateneo somalo.Si è trattato di un vero e proprio evento in ambito accademico: quella di Federico Donelli è stata la prima lezione di un visiting professor dall'inizio della guerra civile somala, che prosegue drammaticamente da ormai oltre tre decenni.Nel suo intervento Donelli ha trattato dei recenti sviluppi politici e in materia di sicurezza nell’area del Mar Rosso e del Golfo di Aden, con una particolare attenzione al costante intreccio tra dimensione locale, regionale e globale. In questo quadro di generale cambiamento, l’area è interessata da fenomeni di instabilità di matrice locale alimentati però da rivalità e allineamenti regionali e globali. Donelli, infatti, si occupa di sicurezza internazionale con focus sul Medio Oriente e l’Africa sub-sahariana e da diversi anni ha una lente sulla regione del Mar Rosso. “Viaggiando spesso per motivi di ricerca mi sono recato più volte in Etiopia, Somalia, Somaliland, Kenya. L’area è più che mai di elevata rilevanza geostrategica non solamente a seguito della guerra di Gaza, ma anche in prospettiva per i futuri equilibri globali nell’Indo-Pacifico”, spiega il docente dell’Ateneo triestino. La SNU, pur operando in un contesto di conflitto e instabilità economica e politica continua a promuovere l’educazione come chiave per dare un futuro al paese e tanti suoi giovani. “La situazione a Mogadiscio rimane critica – racconta Donelli - ma l’aspetto più rilevante è il costante tentativo e sforzo della popolazione di reagire alla crisi. Una forza che è stata molto ben espressa dai colleghi della SNU e dagli studenti che hanno preso parte in maniera attiva al dibattito post-lecture”. Alla lezione del prof. Donelli, introdotta dal Rettore della SNU Hassan Osman Ga’al, ha partecipato anche l’Ambasciatore italiano Pier Mario Daccò Coppi con il suo staff, che ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’Università di Trieste nei confronti della Somalia.L’invito al docente UniTS, infatti, rientra nell’ambito di un rapporto di crescente cooperazione tra l’Ateneo giuliano e la SNU, legate a partire dal 2015 dalla sottoscrizione di un Memorandum of Understanding tra le due università.L’impegno della cooperazione italiana in Somalia nell’ambito della science diplomacy prende avvio da un ciclo di progetti nato intorno al 2012 per volere del Ministero degli Affari Esteri che ha visto e vede ancora coinvolti diversi atenei italiani, tra i quali la Sapienza Università di Roma, il Politecnico di Milano e l’Università di Pavia, per citarne solo alcuni. Nell’ambito di queste progettualità, il mandato per le università italiane era ed è quello della ricostruzione e del sostegno dell’Università Nazionale Somala: a UniTS è stata affidata in particolare la partnership con la facoltà di Economia. In questo contesto, le università italiane hanno fornito supporto attraverso materiali didattici, tecnologia e trasferimento di competenze a vari livelli con il personale della SNU, dal Rettore agli studenti. L’attuale Rettore della SNU Hassan Osman Ga'al, ad esempio, è stato visiting all’Università di Trieste per un semestre nel 2018, mentre gli studenti somali hanno avuto l'opportunità frequentare corsi offerti da UniTS grazie a borse di studio finanziate dal MAECI.Ora sta prendendo avvio una fase nuova dei rapporti con la Somalia, che dal piano della cooperazione nazionale si sta spostando anche sul tavolo della cooperazione regionale. Nel febbraio 2024 la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’Università di Trieste hanno ricevuto la visita del Rettore della SNU e di una delegazione guidata dalla Vice-Ministra dell’Istruzione e composta da parlamentari somali e da membri dell’associazione SAGAL, che comprende esponenti della diaspora somala, per discutere di possibili accordi di collaborazione e cooperazione.Oltre ad aprire importanti opportunità accademiche, il rapporto di collaborazione nascente con il nostro territorio rappresenta un piacevole segnale di continuità per molti dei principali docenti dell’Ateneo somalo, tra cui l’attuale rettore e il suo predecessore, che hanno conseguito il dottorato di ricerca proprio in Friuli Venezia Giulia e hanno mantenuto un forte legame con la regione che in passato li ha accolti.