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È stato avviato in questi giorni il progetto PRIN PNRR "InGEO - Innovazione nelle risorse geotermiche e valutazione del potenziale delle riserve per la decarbonizzazione dei settori energetico/termico", a cui l'Università di Trieste partecipa attraverso il Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze (MIGe).

Il progetto, finanziato dall'Unione Europea attraverso il fondo NextGenerationEU, sostiene l'obiettivo di aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia, attraverso un'accelerazione dello sviluppo del geotermico.

InGEO risponde alla necessità di migliorare la conoscenza delle risorse geotermiche e dell'energia che contengono, affrontando diverse sfide tecnologiche: sviluppare un'efficace valutazione delle risorse geotermiche profonde, tenendo conto delle condizioni geologiche locali, del regime e della capacità di scambio termico; definire soluzioni operative per la produzione di energia e per l'accumulo del calore nel sottosuolo, ottimizzando le prestazioni termiche; convalidare con un caso studio reale gli approcci sviluppati in un'area a scala regionale.

La ricostruzione delle strutture crostali e sub-crostali e della distribuzione di temperatura delle pieghe sepolti del settore padano costituirà l'input per il calcolo del potenziale geotermico, considerando varie applicazioni (generazione elettrica, teleriscaldamento calore di processo e combinazione) e tecnologie di scambio di energia dal sottosuolo (circuiti aperti e chiusi).

Il progetto punta a creare un database di parametri petrofisici delle rocce, un modello 3D delle strutture litosferiche poco profonde dell'area di studio - basato sull'integrazione dei dati raccolti, acquisiti, analizzati e interpretati nel progetto - e una review della rivalutazione del potenziale geotermico profondo.

Sarà inoltre prodotto un software open source -  accessibile attraverso un'applicazione web-GIS - per calcolare il potenziale geotermico profondo con modalità di estrazione del calore e tassi di produzione variabili. In programma anche una valutazione delle performance termiche di uno scambiatore di calore profondo a circuito chiuso in funzione delle variabili ambientali, progettuali e operative, e la definizione di mappe del potenziale geotermico dell'area di studio.

Capo unità di progetto per UniTS è la prof.ssa Magdala Tesauro, docente di Geofisica della terra solida.

Partner di progetto sono l'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGG - CNR) e il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova.

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