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Tre progetti UniTS finanziati dal Fondo Italiano per la Scienza per oltre 5 milioni di euro

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Tre progetti UniTS hanno ottenuto finanziamenti per oltre 5 milioni di euro da parte del Fondo Italiano per la Scienza: un ottimo traguardo che consolida il ruolo dell’Ateneo nella ricerca innovativa e di qualità. 

Due sono i progetti presentati come Advanced Grants dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, rispettivamente da Paolo Fornasiero, ordinario di chimica generale e inorganica e prorettore alla ricerca e da Federico Rosei, ordinario di chimica industriale. Il terzo progetto, finanziato nella linea Starting Grant, è stato invece presentato da Matteo Marinelli del Dipartimento di Fisica. 

Ha sottolineato la rettrice Donata Vianelli: “Questi risultati confermano la qualità dei reclutamenti presso la nostra Università e l’impegno dei ricercatori nell’attrarre fondi che porteranno innovazione nelle nostre strutture di ricerca e consentiranno di condurre ricerca di qualità a livello internazionale.”

Il Fondo Italiano per la Scienza (FIS) finanzia progetti di ricerca di elevato contenuto scientifico condotti da ricercatori emergenti (Starting Grant), da ricercatori in carriera (Consolidator Grant) e da ricercatori affermati (Advanced Grant) nell’ambito dei settori ERC (European Research Council). 

L’obiettivo principale è promuovere lo sviluppo della ricerca fondamentale secondo le modalità consolidate a livello europeo sul modello dell’European Research Council (ERC).

È un programma che nella sua terza edizione ha una dotazione finanziaria di 475 milioni di euro ed ha attribuito finanziamenti importanti, tra 1 a 2.4 milioni di euro, a progetti presentati dalle Università e Istituzioni Universitarie italiane statali e non statali, dalle Scuole Superiori a ordinamento speciale, Enti pubblici di ricerca, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblici e privati e soggetti giuridici con finalità di ricerca. In questi giorni sono stati finanziati circa 325 progetti. 

Questi in dettaglio i progetti UniTS vincitori:

Il progetto del prof. Fornasiero, “PhotoElectrocatalytic smart Systems for CHEmicals and FUels production”, riceverà un finanziamento di 2.3 milioni per affrontare uno studio innovativo volto allo sviluppo di un sistema catalitico tandem in cui la conversione fotocatalitica dei derivati ​​di biomasse in prodotti industrialmente utili è accoppiata ad un processo elettrocatalitico sintonizzabile a comando verso l'evoluzione di H2 o l'idrogenazione di molecole organiche insature.

Il progetto del prof. Rosei, “Study of model photocatalysts to optimize water splitting”, riceverà un finanziamento pari a 1.9 milioni di euro per studiare sistemi modello che consentano di capire i meccanismi di scissione fotocatalitica dell’acqua.

Il progetto del prof. Marinelli, “Tweezer-based quantum Repeater InterConnection”, riceverà un importo di 1.1 milioni di euro per sviluppare una nuova piattaforma sperimentale dedicata alle reti quantistiche di prossima generazione. Il progetto punta alla realizzazione di un’architettura modulare basata su atomi di itterbio intrappolati in optical tweezers interfacciati con un risonatore ottico per la creazione di stati di entanglement tra atomo e fotone, elemento chiave per il futuro internet quantistico. 

 

Foto: da sinistra, i proff. Fornasiero, Marinelli e Rosei

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Due Advanced Grants al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e uno Starting Grant a quello di Fisica
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Migrazioni e patrimonio europeo: si inaugura la mostra itinerante “The Garden of the (In)visibles” nella sede di Gorizia

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Da giovedì 27 novembre a martedì 9 dicembre 2025 la Biblioteca del polo universitario di Gorizia dell’Università di Trieste ospita la mostra itinerante The Garden of the (In)visibles, un progetto internazionale che invita a guardare ai confini europei come luoghi di storie, passaggi e diritti. 

L’allestimento nasce dalla collaborazione tra l’Ateneo triestino e l’Università slovena Primorska di Capodistria, avviata nell’ambito dell’Alleanza universitaria Transform4Europe: un lavoro congiunto che espone gli oggetti abbandonati dalle persone in movimento lungo le rotte tra Croazia, Slovenia e Italia e li trasforma in tracce di un patrimonio europeo condiviso.

Il progetto prende forma da attività di ricerca sul campo condotte congiuntamente da docenti, ricercatrici e ricercatori, studenti e studentesse dei due atenei. Gli oggetti raccolti lungo i percorsi migratori sono beni di uso quotidiano necessari per mangiare, dormire, coprirsi o curarsi, ma anche elementi legati alla sfera intima e spirituale. Strappati all’invisibilità di cui spesso sono circondati, questi materiali vengono ricontestualizzati come “artefatti parlanti”: piccole presenze concrete che rimandano a identità, memorie e appartenenze, aprendo un ponte tra patrimonio materiale e patrimonio immateriale, tra ciò che resta e le vite che lo hanno attraversato.

«Il nostro compito come università, come ricercatori, come studenti è quello soprattutto di stimolare una riflessione sociale, ma anche politica su quello che ai confini europei, non solo del nostro, sta avvenendo nei confronti delle mobilità migratorie», sottolinea la prof.ssa Roberta Altin, delegata dell’Università di Trieste per la Cooperazione allo sviluppo e coordinatrice scientifica della mostra. 

The Garden of the (In)visibles non si limita a esporre, ma interroga il pubblico e le istituzioni sulla materialità di un fenomeno che rischia di restare astratto e chiede di assumere uno sguardo responsabile su ciò che avviene alle frontiere dell’Europa.

Concepita come Common Cultural Activity del Work Package 7 “Common Heritage & Multilingualism” di Transform4Europe, la mostra è un progetto in evoluzione che, tappa dopo tappa, si arricchisce con contributi locali, installazioni artistiche, storie orali e momenti di confronto pubblico. Dopo l’esordio presso l’Università del Saarland, il percorso espositivo toccherà complessivamente sette delle dieci università dell’Alleanza, tra Italia, Slovenia, Germania, Portogallo, Bulgaria, Spagna e Polonia. La tappa di Gorizia ha un valore particolarmente simbolico perché riporta il progetto sul confine da cui ha preso avvio, radicando il dialogo europeo nel territorio che lo ha ispirato.

L’inaugurazione è prevista giovedì 27 novembre alle ore 17, nella Biblioteca della sede di Gorizia dell’Università di Trieste (via Alviano 18, primo piano). Interverranno la prof.ssa Roberta Altin per UniTS, la prof.ssa Katja Hrobat Virloget dell’Università Primorska, il prof. Jure Gombač dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti e il dott. Giuseppe Grimaldi dell’Università di Trieste. All’evento parteciperanno attivamente anche studenti e studentesse di UniTS, UP e del Collegio Fonda; il gruppo di lavoro “Fonda for Others” raccoglierà impressioni e riflessioni dei visitatori durante la visita.

La mostra sarà visitabile fino al 9 dicembre 2025 con ingresso gratuito. Gli spazi della Biblioteca saranno aperti dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18.30 e il venerdì dalle 9 alle 13; la sede resterà chiusa il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

L’esposizione si concluderà con una la T4EU International Conference dal titolo “Standing up for Higher Education in Times of Global Crises, in programma martedì 9 dicembre 2025, nell'Aula Magna del polo goriziano dell’Università di Trieste (via Alviano 18), a partire dalle ore 15.

Per informazioni sul progetto e sulla mostra: t4eu.heritage@units.it.

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Frutto della collaborazione tra Università di Trieste e Università Primorska, all’interno dell’alleanza europea Transform4Europe, l’allestimento espone gli oggetti abbandonati dai migranti lungo le rotte tra Croazia, Slovenia e Italia
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Laboratorio ArQuS: prima osservazione italiana di singoli atomi "intrappolati"

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Per la prima volta in Italia, i ricercatori del Laboratorio ArQuS dell’Università di Trieste e del CNR-INO (Istituto Nazionale di Ottica, Consiglio Nazionale delle Ricerche) sono riusciti a intrappolare e fotografare singoli atomi di itterbio, estendendo le tecniche di imaging a nuovi regimi: osservando la luce emessa con un microscopio, i ricercatori sono riusciti a distinguere chiaramente ogni singolo atomo e a contarne con precisione il numero contenuto in una singola trappola, una capacità mancante nelle tecniche esistenti, dove le misure erano finora limitate a distinguere solo tra zero e un atomo. 

I risultati, pubblicati sulle due prestigiose riviste internazionali Quantum Science and Technology e Physical Review Letters,offrono importanti prospettive per lo sviluppo di scienze e tecnologie basate su bit quantistici (o qubit), come computer quantistici e orologi atomici: la capacità di osservare ogni singolo atomo con grandissima precisione è, infatti, un elemento fondamentale per la realizzazione di un sistema di qubit atomici. 

Francesco Scazza, professore associato di Fisica della materia all’Università di Trieste e responsabile del Laboratorio ArQuS, spiega: “Per fotografare sorgenti di luce molto fioche, come corpi celesti o, appunto, singoli atomi, si utilizzano solitamente lunghe esposizioni al fine di collezionare un segnale abbastanza grande (cioè un gran numero di fotoni) e poter distinguere gli oggetti fotografati dal background. Nel nostro lavoro abbiamo utilizzato un approccio alternativo, analogo all’utilizzo del flash di una macchina fotografica: illuminando gli atomi con molta luce per un brevissimo lasso di tempo è possibile ottenere un segnale sufficiente da distinguere ciascun atomo molto chiaramente, riducendo la durata della rivelazione senza comprometterne le performance”.

Nella tecnica ideata dal Laboratorio ArQuS, gli atomi, raffreddati quasi allo zero assoluto (-273 °C) da una luce laser e poi catturati in cosiddette “pinzette ottiche” (optical tweezers), sono illuminati con un secondo laser, del quale assorbono e riemettono parte della luce grazie al fenomeno della fluorescenza. 

Omar Abdel Karim, ricercatore del Laboratorio ArQuSspiega: “Una delle principali sfide nell’osservazione di singoli atomi consiste nel non perdere gli atomi durante l’acquisizione dell’immagine. A causa dell’assorbimento e della ri-emissione della luce, gli atomi infatti acquisiscono energia e possono scappare dalla trappola. Nei nostri esperimenti siamo riusciti a compensare questo effetto riuscendo a far coesistere una grande precisione nell’individuazione degli atomi e un minimo disturbo al sistema”.

Una delle soluzioni dimostrate si basa su un delicato bilanciamento tra la luce di fluorescenza e quella di raffreddamento per garantire che gli atomi rimangano intrappolati, permettendo di distinguere chiaramente la loro presenza e di riutilizzarli per esperimenti successivi. Un altro approccio consiste nel ridurre il tempo di esposizione al minimo possibile, permettendo di ottenere la più elevata velocità di esecuzione finora dimostrata per atomi in optical tweezers

Alessandro Muzi Falconi, ricercatore del Laboratorio ArQuS e dottorando in Fisica dell’Università di Trieste, commenta: “Negli ultimi anni, uno degli obiettivi del settore è sviluppare tecniche di imaging in grado di osservare gli atomi sempre più velocemente e possibilmente senza perderli durante l’immagine. Grazie a una tecnica basata su brevi e intensi impulsi di fluorescenza, siamo riusciti a osservare gli atomi, senza indurre perdite, in pochi milionesimi di secondo, circa mille volte più velocemente dei tipici tempi di acquisizione. La nostra tecnica si basa sul fatto che gli atomi acquisiscono energia durante l’immagine, ma non abbastanza da scappare dalle trappole ottiche. Inoltre, tramite veloci impulsi di raffreddamento possiamo rimuovere l’energia in eccesso dopo l’immagine, e ripetere l’osservazione degli stessi atomi per decine di immagini in successione”.

Un altro importante risultato del gruppo di ricerca è la prima osservazione di singoli atomi dell’elemento itterbio-173, un particolare isotopo (atomo di un elemento che ha differente numero di massa e perciò differente massa atomica) caratterizzato da ben sei stati interni nel suo livello fondamentale, che permetterebbe di sviluppare circuiti quantistici basati su qudit e non più solo qubit, conservando e scambiando informazioni più efficientemente. 

Il Laboratorio ArQuS è nato nel 2022 da una collaborazione tra l’Università di Trieste e il Cnr e grazie a un finanziamento ERC Starting Grant di 1.4 milioni di euro concesso dalla Commissione Europea.

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Studio completo pubblicato su Quantum Science and Technology

Studio completo pubblicato su Physical Review Letters

 

 

Abstract
La tecnica di imaging veloce, ideata con CNR-INO, permette di distinguere ogni singolo atomo senza perderlo e apre prospettive per lo sviluppo di computer quantistici e orologi atomici
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Delegazione dei sei Chinese Academy of Sciences (CAS) – TWAS Centres of Excellence in visita a UniTS

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Una delegazione di rappresentanti dei sei Chinese Academy of Sciences (CAS) – TWAS Centres of Excellence ha fatto visita a UniTS, accolta dalla rettrice Donata Vianelli, dalla delegata per le Relazioni internazionali Elisabetta De Giorgi, dal prorettore alla Ricerca Paolo Fornasiero, dal direttore del Dipartimento MIGE Stefano Parolai e da Stefano Di Bella del Dipartimento di Scienze Mediche. La delegazione era accompagnata dal Prof. Knobel, Direttore Esecutivo TWAS.

I CAS-TWAS CoEs rappresentano un’importante opportunità per i ricercatori per sviluppare le loro linee di studio nei laboratori di eccellenza situati a Pechino.

Oltre a discutere di futuri obiettivi e possibili ampliamenti dei loro progetti in corso, la delegazione ha potuto conoscere la realtà e le opportunità offerte dall’Università di Trieste e dalla rete SiS FVG.

Questi i 16 membri della delegazione in visita a Trieste:

Dongyao Wang, Deputy Director Division of International Organization Programs, Bureau of International Cooperation, Chinese Academy of Sciences; Zhaohui Lin, Professor&Director CAS-TWAS Centre of Excellence for Climate and Environmental Sciences (ICCES), Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences; Xiaodong Zeng, Professor&Deputy Director, TWAS Young Affiliate Alumni, CAS-TWAS Centre of Excellence for Climate and Environmental Sciences (ICCES), Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences; Chenglai Wu, Professor TWAS Young Affiliate, CAS-TWAS Centre of Excellence for Climate and Environmental Sciences (ICCES), Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences; Bo Hao, Program Officer for International Cooperation, CAS-TWAS Centre of Excellence for Climate and Environmental Sciences (ICCES), Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences; Chunshan Li, Professor&Director, TWAS Young Affiliate Alumni, The CAS-TWAS Centre of Excellence for Green Technology (CEGT), Institute of Process Engineering, Chinese Academy of Sciences; Yang Zhou, Program Officer for International Cooperation, The CAS-TWAS Centre of Excellence for Green Technology (CEGT), Institute of Process Engineering, Chinese Academy of Sciences; Yanping Zhang, Professor&Director CAS-TWAS Centre of Excellence for Biotechnology (CoEBio), Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences; Liu He, Program Officer for International Cooperation, CAS-TWAS Centre of Excellence for Biotechnology (CoEBio), Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences; Likui Wang, Associate Professor CAS-TWAS Centre of Excellence for Emerging Infectious Disease (CEEID), Institute of Microbiology, Chinese Academy of Science; Wang Liang, Associate Professor CAS-TWAS Centre of Excellence for Emerging Infectious Disease (CEEID), Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences; Qihui Wang, Professor CAS-TWAS Centre of Excellence for Emerging Infectious Disease (CEEID), Deputy Directo Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences; Fang Chen, Professor&Director Co-Chair of TWAS Young Affiliates Network, CAS-TWAS Centre of Excellence for Space Technology for Disaster Mitigation (SDIM), Aerospace Information Research Institute, Chinese Academy of Sciences; Lei Wang, Professor CAS-TWAS Centre of Excellence for Space Technology for Disaster Mitigation (SDIM), Aerospace Information Research Institute, Chinese Academy of Sciences; Baiwen Ma, Professor&Director CAS-TWAS Center of Excellence for Water and Environment (CEWE), Research Center for Eco-Environmental Sciences, Chinese Academy of Sciences; Jiaoqi Huyan, Program Officer CAS-TWAS Center of Excellence for Water and Environment (CEWE), Research Center for Eco-Environmental Sciences, Chinese Academy of Sciences.

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Discusse possibilità di future collaborazioni
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Ecco i primi specialisti in Farmacologia e Tossicologia Clinica del FVG

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Il Friuli Venezia Giulia ha i suoi primi specialisti in Farmacologia e Tossicologia Clinica. Si sono tenuti venerdì 21 novembre, infatti, gli esami finali del primo corso della Scuola di Specializzazione in Farmacologia e Tossicologia Clinica dell’Università degli Studi di Trieste, promossa in collaborazione con l’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo, in rete con le strutture di Farmacologia dell’IRCCS CRO di Aviano, di AsuFc e di AsuGi.

Si tratta di uno dei percorsi formativi più qualificanti nel panorama della farmacologia contemporanea, al crocevia tra ricerca clinica, governance del farmaco, sicurezza delle terapie e innovazione terapeutica. La specialità in Farmacologia e Tossicologia Clinica, infatti, abilita allo svolgimento delle attività professionali in ambiti cruciali per la sanità moderna: monitoraggio terapeutico dei farmaci, farmacogenetica, farmacovigilanza, farmacoeconomia, sperimentazioni cliniche, appropriatezza prescrittiva, gestione dell'innovazione terapeutica e attività clinico-assistenziali correlate.

Il percorso è aperto a laureati in medicina ma anche in farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche, biologia e altre lauree scientifiche; inoltre, è equipollente a quello della specialità in Farmacia Ospedaliera.

Al termine delle prove, la Commissione esaminatrice – formata dalle professoresse MariannaLucafò e Raffaella Franca dell'Università di Trieste, dalla dottoressa Erika Cecchin del CRO di Aviano, dal professor MassimoBaraldo dell'Università di Udine e di AsuFc e presieduta dal professor GabrieleStocco dell'Università di Trieste e del Burlo, che è anche direttore della Scuola - ha proclamato i primi quattro specialisti formatisi nella nostra regione.

La nascita della Scuola di specializzazione, fortemente voluta dalla professoressa Giuliana Decorti e dalla dottoressa Anna Arbo, che guida la struttura di Farmacia del Burlo, rappresenta un passaggio significativo in un momento nel quale la figura del farmacologo clinico è sempre più centrale per le politiche del farmaco e per la sostenibilità dei Sistemi sanitari regionali e nazionali.

"Un importante traguardo per il Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della Salute dell'Università di Trieste, frutto della politica dell'ateneo d’investire nella crescita del numero delle Scuole di Specializzazione, per offrire al sistema sanitario regionale figure professionali fondamentali formate nel nostro territorio" ha affermato il direttore del Dipartimento, Luigi Murena.

L'Università di Trieste e il Burlo esprimono viva soddisfazione per questo risultato e per il contributo che i nuovi specialisti apporteranno allo sviluppo della sanità del Friuli Venezia Giulia.

 

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Quattro i professionisti che hanno concluso il primo corso della Scuola di Specializzazione dell’Università di Trieste, con sede al Burlo
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Eliminare la violenza sulle donne: focus week promossa dal CUG dell'Ateneo

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In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università di Trieste promuove una Focus week per coinvolgere la comunità universitaria e la cittadinanza, allo scopo di approfondire il fenomeno da differenti prospettive e offrire strumenti per conoscere, formare e informare.

Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nel primo semestre del 2025, si registra un incremento degli omicidi commessi dal partner o ex partner che, rispetto allo stesso periodo del 2024, passano da 33 a 40 (+21%), così come le vittime di genere femminile che da 28 diventano 34 (+21%).

Questo significa che sul totale degli omicidi avvenuti nell'ambito familiare/affettivo, il 67% delle vittime sono donne, e di queste l'85% per mano del partner o ex partner. Emerge quindi come le donne siano maggiormente vittime di violenza in un ambito in cui dovrebbero sentirsi più al sicuro e protette.

«La Focus week Conoscere, formare e informare per eliminare la violenza contro le donne - spiega la prof.ssa Maria Dolores Ferrara, presidente del CUG dell'Ateneo triestino - intende rivolgersi in prima battuta a giovani come gli studenti universitari. I docenti e le docenti dei Dipartimenti dell’Università di Trieste approfondiranno, in occasione di attività seminariali, i temi della violenza contro le donne, degli stereotipi e delle diseguaglianze».

Alcune aule dell'Ateneo ospiteranno anche quest'anno l’iniziativa Posto occupato: attraverso l'occupazione simbolica di alcuni posti a sedere, si intende promuovere il ricordo di tutte le donne vittime di violenza che, prima di essere uccise da un marito, un ex compagno di vita o un amante, occupavano un posto a teatro, sul tram, a scuola, all’Università, nella società.

Il CUG dell'Università di Trieste promuove inoltre, in collaborazione con altri enti e istituzioni del territorio, un calendario di attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, tra le quali si segnalano:

Porre fine alla violenza contro le donne e alla violenza domestica: la normativa e il lavoro sul campo 
Incontro organizzato dal Soroptimist Trieste 25 novembre 2025, ore 18, Stazione Rogers, Riva Grumula 14

La violenza di genere tra norme e realtà 
Natalina Folla e Patrizia Romito, già docenti UniTS, intervistano Paola Di Nicola Travaglini, Consigliera presso la Corte di Cassazione 16 dicembre 2025, ore 15, Aula Magna, edificio A, Campus Piazzale Europa

Note di luce: memorie di donne 
Concerto in ricordo delle vittime di femminicidi a cura del Coro dell’Università degli Studi di Trieste e del Consiglio degli Studenti 16 dicembre 2025, ore 18, Aula Magna, edificio A, Campus Piazzale Europa

Il programma prevede anche la presenza in Ateneo di un Punto di ascolto dello Sportello Centro Antiviolenza GOAP, che sarà attivo giovedì 27 novembre dalle 16.30 alle 18.30 nell'edificio B del Campus di Piazzale Europa.

Inoltre, dal 24 al 28 novembre, nell’atrio dell’ala destra dell’Edificio A, sarà ospitata la mostra “Com’eri vestita? Verso un manifesto positivo”, promossa dalla Consulta femminile di Trieste. L’allestimento espone abiti indossati e stralci di dichiarazioni rese in tribunale da donne vittime di violenza, per offrire uno spunto di riflessione su letture improprie che, nel dibattito pubblico o nelle sedi di accertamento, possono attribuire rilievo all’abbigliamento e generare forme di vittimizzazione secondaria. La mostra è completata da QR code di approfondimento e da un quaderno aperto ai contributi dei visitatori, invitati a lasciare pensieri o proposte di azioni condivise di contrasto alla violenza. I materiali raccolti confluiranno in un manifesto dal taglio propositivo, che sarà presentato a marzo 2026.

L'Università di Trieste, per esprimere solidarietà nei confronti delle donne vittime di violenza e per testimoniare l'impegno a sensibilizzare i giovani e la cittadinanza su questi temi, illuminerà di rosso la facciata dell'edificio A martedì 25 novembre.

Per informazioni sulle modalità di partecipazione alle attività in programma è possibile scrivere a presidenza.comitato.garanzia@units.it

PROGRAMMA COMPLETO DELLE INIZIATIVE 

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Tra le iniziative in programma Posto Occupato, seminari di approfondimento, premi di laurea, attività di sensibilizzazione alla cittadinanza e un concerto. UniTS ospiterà uno sportello GOAP e la mostra “Com’eri vestita?”
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Targa d'Argento per la "Chini Memorial Lecture 2025" a Paolo Fornasiero

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La Targa d'Argento per la "Chini Memorial Lecture 2025" è stata assegnata a Paolo Fornasiero, docente del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e Pro-Rettore alla Ricerca di UniTS, per il “fondamentale contributo allo studio delle relazioni fra struttura e proprietà di materiali inorganici e delle loro ricadute in campo energetico e nella catalisi eterogenea”.

Il premio è stato consegnato a Pisa in occasione del XXIII Congresso nazionale della Divisione di Chimica industriale della Società Chimica Italiana. 

Tra i ricercatori premiati in passato si contano Premi Nobel come Jean-Marie Lehn (Université Louis Pasteur, Strasbourg, Francia), Ernst Otto Fischer (Technische Universität München, Garching, Germania) e Geoffrey Wilkinson (Imperial College of Science and Technology, London, UK).

Al congresso Paolo Fornasiero ha presentato una plenary lecture dal titolo "The criticality of metal particle size speciation in sustainable catalysis".

 

Foto - Paolo Fornasiero (a destra) riceve il premio da Alessandro Trovarelli, Coordinatore del Gruppo Interdivisionale di Catalisi della Società Chimica Italiana

 

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Il premio è stato consegnato al XXIII Congresso nazionale della Divisione di Chimica industriale della Società Chimica Italiana
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Al via la rassegna "Preziose carte" per scoprire i tesori del Sistema Museale di Ateneo

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Al via giovedì 13 novembre alla Stazione Rogers (ore 18) , Riva Grumula 14, la rassegna Preziose carte promossa dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Trieste (SmaTS). L’iniziativa, realizzata nell’ambito della convenzione tra Stazione Rogers e Università di Trieste, proporrà cinque incontri a cadenza settimanale fino all’11 dicembre per scoprire alcuni tesori provenienti dalle Biblioteche del Sistema Bibliotecario di Ateneo e opere d’arte provenienti dalla collezione del Sistema Museale di Ateneo.

La rassegna partirà con l’intervento di Cristina Cocever ed Elisa Zilli, bibliotecarie dell’Università di Trieste, che presenteranno il libro Keika Zuan, di Keika Hasegawa, importante artista giapponese del diciannovesimo secolo, appartenente alla Biblioteca dell’Istituto per il promovimento delle piccole industrie di Trieste.

Il secondo appuntamento sarà tenuto da Maria Rosa Mezzi, bibliotecaria dell’Università di Trieste, e da Zeno Saracino, storico e giornalista, che parleranno della Biblioteca del Ginnasio Tedesco di Trieste, avvalendosi del manuale del 1864 di Michelangelo Rustia, Schiarimenti sull’arte della ginnastica con un avviamento agli esercizi elementari.

La settimana successiva sarà la volta di Rossella Fabiani, storica dell’arte che, insieme a Cristina Cocever illustrerà l’Album di disegni di Sant'Antonio Nuovo di Pietro Nobile custodito dall’Archivio Scrittori dell’Università di Trieste.

Walter Gerbino, docente dell’Università di Trieste, nel quarto appuntamento si concentrerà sulle opere grafiche e pittoriche di Gaetano Kanizsa presenti nelle collezioni del Sistema Museale di Ateneo.

A chiusura della rassegna, Massimo De Grassi, docente dell’Università di Trieste e Serena Paganini, storica dell’arte, presenteranno il fondo dell’artista Dino Predonzani, donato dagli eredi all’Università di Trieste.

Ingresso libero

 

PROGRAMMA

Giovedì 13 novembre, ore 18

“La biblioteca dell'ente per il promovimento delle piccole industrie e i suoi tesori”

Cristina Cocever, Elisa Zilli  


Giovedì 20 novembre, ore 18

“Far Ginnastica nella Trieste ottocentesca: tra SGT e Ginnasio Tedesco”

Maria Rosa Mezzi, Zeno Saracino

Giovedì 27 novembre, ore 18

“L’album di disegni di Sant'Antonio Nuovo di Pietro Nobile nell'Archivio Fonda Savio”

Rossella Fabiani, Cristina Cocever

 

Giovedì 4 dicembre, ore 18

“Gaetano Kanizsa e la pratica dell’auto-organizzazione”

Walter Gerbino


Giovedì 11 dicembre, ore 18

“La donazione Predonzani all'Università degli Studi di Trieste”

Massimo Degrassi, Serena Paganini

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Ogni giovedì alle 18, dal 13 novembre all’11 dicembre, alla Stazione Rogers
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Mai così tanti: a UniTS sono 4.441 gli immatricolati 2025-‘26 alle Triennali e LM a ciclo unico

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Crescono di oltre il 13% gli immatricolati 2025-‘26 alle Lauree triennali e a ciclo unico dell’Università di Trieste: con 4.441 iscritti contro i 3.920 dello scorso anno, l’ateneo conferma la sua crescente attrattività. 

Nel conteggio, oltretutto, non rientrano gli studenti e le studentesse che si sono iscritti al cosiddetto “semestre filtro” per l’accesso a Medicina e a Odontoiatria: chi di loro non si aggiudicherà uno dei 250 posti disponibili complessivi potranno iscriversi ad altri percorsi affini proposti da UniTS.  Anche i percorsi per le Professioni Sanitarie di confermano quasi sold out rispetto alla disponibilità offerta. 

“Oltre all’ottimo lavoro svolto dal nostro Ufficio Orientamento in tutta Italia e anche all’estero, a supporto di questo grande risultato hanno giocato la qualità e l’innovatività della nostra offerta formativa e lo straordinario successo a livello occupazionale dei nostri laureati magistrali che, ovviamente, accende i riflettori anche sui percorsi di primo livello di cui sono il naturale completamento”, sottolinea la Rettrice Donata Vianelli, ricordando il recente podio UniTS nelle elaborazioni dell’Osservatorio Talents Venture su dati AlmaLaurea 2024/2025.

Queste le macro tendenze dell’anno accademico appena avviato.

I corsi triennali o a ciclo unico più numerosi sono Fisica, Ingegneria Industriale, Intelligenza artificiale e Data analytics, Giurisprudenza, Scienze Internazionali e diplomatiche, Scienze politiche e dell’amministrazione, Scienze e tecniche psicologiche, Discipline storiche e filosofiche, Economia internazionale e mercati finanziari e Scienze dell’educazione. In particolare, il corso di Economia e gestione aziendale registra un successo eccezionale con 583 iscritti e un alto tasso di crescita rispetto all’anno scorso. 

L’ateneo si conferma “rosa” con una predominanza di donne nel dato totale di iscritti. I corsi che vedono una maggioranza di ragazze sono: Architettura, Matematica, Chimica, Chimica e tecnologie farmaceutiche, Biotecnologie mediche, Neuroscienze, Economia e gestione aziendale, Marketing e management, Comunicazione interlinguistica, Giurisprudenza, Scienze internazionali e diplomatiche, Scienze politiche e dell’amministrazione e i percorsi di area psicologica e dell’educazione. Crescono quindi le immatricolazioni al femminile anche nelle lauree STEM (Scienza, Tecnologia, Engineering e Matematica), anche grazie alle iniziative di orientamento organizzate nell’ambito del PLS (Progetto Lauree Scientifiche).

L’Università di Trieste aumenta anche l’attrattività dall’estero, con 875 immatricolati alle sole triennali rispetto ai 700 dell’anno scorso. Le comunità più rappresentate provengono da Iran, Turchia, Pakistan e Tunisia.

Le regioni italiane extra FVG più rappresentate sono invece Veneto, Puglia, Lombardia e Sicilia.

Le iscrizioni alle lauree di primo livello sono chiuse, mentre per le Magistrali c’è ancora tempo: le iscrizioni chiuderanno con varie scadenze tra dicembre 2025 e marzo 2026.

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Con un +13,2% di iscritti alle Lauree di primo livello e a ciclo unico rispetto allo scorso anno, l’ateneo giuliano è sempre più attrattivo
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Stazione sismologica Everest (EvK2CNR): nuove strumentazioni per studiare gli eventi sismici di origine glaciale

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La stazione sismologica sull’Everest installata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, assieme all'associazione EvK2CNR e all’Accademia nepalese delle scienze e delle tecnologie (NAST), è stata potenziata con nuove strumentazioni. 

Situata a 5050 m di altitudine, la stazione IO.EVN si trova presso l’Osservatorio/Laboratorio italiano Piramide di EvK2CNR, a 5 km dal campo base del Monte Everest. 

“È stato aggiunto un nuovo accelerometro, da accoppiare con il sismometro già presente per la misura dei terremoti locali e globali, e un sensore a infrasuoni per registrare il rumore ambientale, che comprende crolli di roccia e ghiaccio e i rumori collegati ai movimenti dei ghiacciai”, spiega Franco Pettenati, geofisico del CRS dell’OGS e referente della Stazione Sismologica EvK2CNR. Poi aggiunge: “Questo potenziamento permetterà di approfondire le ricerche in corso sugli “icequakes”, ovvero i terremoti dovuti a onde sismiche generate da parte dei moti del ghiaccio; queste indagini sono particolarmente utili per gli studi sui cambiamenti climatici”. 

Altri interventi hanno riguardato la stazione GPS: “Abbiamo sostituito l’acquisitore della stazione GPS Master, cioè il dispositivo che acquisisce e determina la posizione geografica”, continua Pettenati. “ Ne è stato installato uno già in commercio, affiancato da uno a basso costo progettato da David Zuliani, ingegnere del Centro di ricerche Sismologiche dell’OGS (Receiver GNSS LZER0 NET S/N #1013)”. 

Il GPS verrà utilizzato assieme all’Università degli Studi Trieste, proprietaria dell’antenna, per lo studio della geodinamica della regione. Infine, è stato installato un nuovo ponte Wi-Fi per connettere la stazione sismologica IO.EVN e il nuovo impianto GPS al server dell’Osservatorio/Laboratorio Piramide. Il nuovo sistema Wi-Fi sostituirà così il precedente sistema di connessione tramite cavo interrato. 

La stazione sismologica è stata inaugurata il 19 maggio 2014. Da allora funziona in modalità continua a 100, 20 e 2 Hz di frequenza di campionamento con digitalizzatori Guralp a 24 bit. Dal server della Piramide i segnali giungono via satellite a un server a Kathmandu, e quindi al centro di acquisizione dell’OGS in Italia. Il 7 gennaio 2025, la stazione sismologica ha registrato la scossa del terremoto in Tibet centrale di Mw 7.1, essendo la stazione a banda larga più vicina all’epicentro del terremoto (circa 70 chilometri di distanza).

Abstract
Sull’antenna della Stazione, di proprietà UniTS, sarà installato un GPS di ultima generazione per lo studio della geodinamica della regione
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