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Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Trieste, riunito il 18 giugno 2024, ha ascoltato la relazione del Magnifico Rettore che ha inserito all’ordine del giorno la “mozione di boicottaggio” ricevuta l’ 11 giugno 2024 e presentata il giorno della seduta da 5 studenti. Dopo ampia e approfondita discussione, all’unanimità, il Senato respinge la mozione e ritiene opportuno ribadire la posizione dell’Ateneo. 

Il Senato richiama innanzitutto alcuni principi fondanti l’azione dell’Ateneo, rilevanti ai fini della definizione di specifiche iniziative per la pace. UniTS ispira il proprio agire al rispetto dei principi costituzionali, con specifico riferimento all’Art. 11 della Costituzione, che afferma che «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali»; all’Art. 33 della Costituzione, che sancisce che «l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento», con ciò affermando con forza il valore di libertà della ricerca; ai valori sanciti nel proprio Statuto e nel proprio Codice Etico. 

Ispirato da questi principi, il Senato Accademico raccoglie e fa propri l’apprensione e il turbamento dell’intera comunità universitaria rispetto a tutte le guerre in corso nel mondo, manifestando il proprio dolore per le enormi sofferenze che i numerosi conflitti in atto provocano alle popolazioni civili coinvolte. 

L'Ateneo si impegna a sostenere la risoluzione diplomatica delle controversie internazionali e il cessate il fuoco in tutte le situazioni di conflitto, sostenendo il Rettore nel suo farsi costante parte attiva nell’interlocuzione in seno alla CRUI sul tema della pace.

Con specifico riferimento alla tragica situazione nella Striscia di Gaza, il Senato invoca con forza e con urgenza, anche alla luce della risoluzione ONU del 25 marzo 2024, «un immediato cessate il fuoco [….] e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi», sottoscrivendo il comunicato della CRUI del 23 maggio 2024, immediatamente pubblicato anche sul sito istituzionale di UniTS.

In tale comunicato si ribadisce «... come l’intero sistema universitario sia unito nella richiesta, ormai pervenuta da più parti, di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile. In questo senso, insieme al Presidente Mattarella, le università ribadiscono come sia urgente “porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile”».

In merito al ruolo delle istituzioni universitarie in questi contesti, il Senato Accademico richiama e fa pienamente e convintamente proprie le parole del Presidente Mattarella, pronunciate proprio nella nostra Aula Magna il 12 Aprile 2024 in occasione del conferimento della laurea Honoris Causa: «Le Università sono sempre state (…) luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli Atenei di tutti i paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati. Se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace, ma si indebolisce la forza del dibattito, della critica, del dissenso. Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le Università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine».

UniTS promuove lo sviluppo dei rapporti istituzionali e l’apertura di spazi di dialogo e di dibattito, interni, nazionali e con Università e centri di ricerca internazionali, ribadendo come essenziale il rispetto della libertà di espressione e della libertà di manifestazione pacifica e ripudiando l’incitamento all’odio e l’uso della violenza. UniTS non aderisce ad alcuna iniziativa di boicottaggio, perché in contrasto con la missione di promozione del dialogo e di costruzione di ponti fra culture diverse. UniTS orienta la propria azione con il fine di contrastare ogni fenomeno di discriminazione, di garantire a studentesse e studenti la possibilità di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso il rispetto dei diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace, di non violenza e la valorizzazione della diversità culturale.

UniTS condanna il brutale attacco del 7 ottobre 2023 e le violenze perpetrate dai terroristi di Hamas contro la popolazione israeliana, come condanna fermamente le azioni condotte dal governo di Israele che hanno portato ad un inaccettabile massacro di civili. 

UniTS si impegna a promuovere e a sostenere la pace ad ogni livello e a intensificare la propria presenza all’interno del consorzio UniMED, a continuare il proprio supporto alla rete Scholars at Risk e alla Rete delle Università Italiane per la Pace (RUniPace), dimostrandosi così, ancora una volta, disponibile all’accoglienza di studenti e studiosi, a maggior ragione se provenienti dalle zone di guerra. 

UniTS si impegna a mantenere e ad incrementare, se possibile, le collaborazioni scientifiche con le università di ogni Paese estero, allo scopo di favorire lo sviluppo del dibattito, del dissenso se necessario, escludendo da ogni accordo negoziale iniziative connesse ad attività di tipo bellico. 

UniTS continua a coltivare i rapporti di collaborazione e di supporto a tutte le Aziende compatibili con il proprio codice etico al fine di offrire alla valutazione dei nostri studenti le migliori opportunità occupazionali. 

UniTS continuerà a mantenere aggiornato l’elenco delle collaborazioni di ricerca già disponibile a questo link

Il Senato Accademico di UniTS, infine, stigmatizza con forza il comportamento di una parte dei manifestanti che si sono resi responsabili di azioni violente e di dichiarazioni caratterizzate da ripetute falsità nei confronti di studenti, senatori e della stessa governance.