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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università di Trieste promuove una settimana di manifestazioni rivolte alla comunità universitaria e alla cittadinanza, allo scopo di approfondire il drammatico fenomeno da differenti prospettive e offrire strumenti utili a fermarlo ed eradicarlo.

A partire da lunedì 20 novembre, i docenti e le docenti dell’Ateneo giuliano approfondiranno in aula i temi della violenza contro le donne, delle molestie e degli strumenti di tutela, degli stereotipi e delle diseguaglianze attraverso attività seminariali multidisciplinari.

UniTS aderisce, inoltre, anche quest’anno all’iniziativa Posto occupato: alcune sedie delle aule non saranno utilizzabili per ricordare tutte le donne vittime di violenza che occupavano un posto a teatro, sul tram, a scuola, all’Università, nella società, prima che un partner o un ex compagno di vita ponesse fine alla loro vita.

Nel corso di questa focus week dedicata al contrasto della violenza sulle donne, il CUG dell’Università di Trieste, per sensibilizzare sul tema l’intera cittadinanza, ha predisposto un ciclo di “eventi in città”, organizzati in collaborazione con altri enti e istituzioni del territorio, come il Conservatorio di musica Giuseppe Tartini, la Scuola Superiore della Magistratura-Struttura territoriale di Trieste, i Comitati Pari Opportunità presso la Corte d’Appello di Trieste e presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trieste, l’Associazione Nazionale Magistrati-Giunta Distrettuale FVG.

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“Nonostante crescano sia la sensibilità verso la gravità del fenomeno che la mobilitazione per contrastare ogni forma di violenza contro le donne, il numero di femminicidi in Italia resta in costante crescita”, afferma la prof.ssa Maria Dolores Ferrara, presidente del CUG di UniTS.

“L’Università di Trieste, attraverso il Comitato Unico di Garanzia promuove un’iniziativa per conoscere, formare e informare su questo tema allo scopo di suscitare una riflessione critica sull’immaginario culturale della nostra società, che spesso è indifferente o in alcuni casi addirittura giustifica queste violenze

Quando parliamo di femminicidio – prosegue Ferrara - non stiamo semplicemente indicando che è morta una donna, ma che l’omicidio è avvenuto per mano di un uomo in un contesto sociale che permette e avalla la violenza degli uomini contro le donne: occorre prevenire, proteggere e sostenere le vittime e, allo stesso tempo, intervenire sul contesto sociale in cui si consumano queste violenze.

La ricorrenza di questi episodi – conclude la docente di Diritto del Lavoro di UniTS - testimonia l’urgenza di porre al centro del dibattito pubblico il tema della violenza sulle donne da diverse prospettive, con diversi linguaggi - quello politico, accademico, scientifico, giuridico, dei media - e in modo strutturato: l’Università di Trieste attraverso l’iniziativa della focus week conferma la sua attenzione e il suo impegno”.

Alcuni dati

Secondo il Ministero degli Interni nel periodo 1° gennaio – 12 novembre 2023 sono stati registrati 285 omicidi, con 102 vittime donne: 82 sono state uccise in ambito familiare/affettivo e, di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

Nel 2022 sono state uccise 124 donne su un totale di 314 omicidi, in 102 casi il delitto si è consumato in ambito familiare affettivo (82%) e in particolare 60 donne sono state uccise dal partner o ex partner (48%), secondo i dati del Dipartimento di pubblica sicurezza.

Nello stesso anno gli uomini uccisi sono stati 190, 37 in ambito affettivo (19%) e, nel dettaglio, 6 per mano della partner o ex partner (3%).