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22 Maggio 2025 , 5 - 6 pm
Sede evento
Antico Caffè San Marco, via Battisti 18, Trieste
Testo evento

Giovedì 22 maggio 2025, alle ore 17, presso l'Antico Caffè San Marco, in Via Battisti 18/A, a Trieste, avrà luogo l'evento intitolato "Visibile e invisibile - Le forme del lavoro delle donne".

L’incontro promosso dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per gli Studi di Genere dell'Università di Trieste e dalla Società Italiana delle letterate per iniziativa della socia Gabriella Musetti, direttrice editoriale di Vita Activa Nuova, prende spunto da due volumi di recente pubblicazione: Visibile e invisibile. Scritture e rappresentazioni del lavoro delle donne”, curato da Laura Graziano e Luisa Ricaldone, Iacobelli editore 2023, e “Parità: a che punto siamo? Contributi per un dialogo interdisciplinare”, curato da Saveria Capellari e pubblicato da EUT 2024.

Dopo una breve presentazione dei due volumi, la scrittrice Laura Graziano dialogherà con Saveria Capellari, già docente dell’Università di Trieste, e con le docenti dell’Ateneo Laura Chies (Politica economica) e Grazia Garlatti Costa (Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane), per approfondire il confronto tra queste due prospettive, anche con il coinvolgimento del pubblico.. 

Si può trovare un ponte per collegare due prospettive metodologiche così diverse? L’una che parte dalla singolarità dell’immaginazione...l’altra dal concreto supporto dei dati e dell’analisi delle teorie economiche e sociali?

Un primo terreno d’incontro parte dal concetto di “Visibile e Invisibile”, un tema che appare centrale in tutte e due le prospettive - e si sviluppa, percorrendo i cambiamenti del lavoro femminile nel corso del tempo: dal lavoro chiuso in ambiti  e luoghi definiti e strutturati, a quello più diffuso e indefinito del mondo attuale, dove vita e lavoro si compenetrano e si confondono. 

In Italia, attualmente, quasi una donna su due non ha un lavoro esterno alla famiglia (a marzo 2025 la percentuale di occupazione femminile è stimata intorno al 54,1%); siamo quindi ancora lontanissimi dall’obiettivo minimo del 60% di occupate che l’Unione europea aveva posto ai Paesi membri quale target da raggiungere già nel 2010.

D’altro lato, il ruolo del lavoro appare come mezzo di realizzazione delle possibilità e di concretizzazione del benessere individuale e sociale. L’istruzione permette alle donne di emanciparsi e di realizzare i propri desideri di lavoro e le aspirazioni di carriera anche fuori dalle mura domestiche. Nello stesso tempo il benessere è diventato uno dei cardini delle politiche aziendali e della contrattazione collettiva. 

Negli ultimi tre anni su questo tema si sono visti raddoppiare sia il numero di contratti collettivi che dei contratti aziendali, coinvolgendo nel 2024 il 14% delle imprese sul totale (oltre 200mila su 1,5 milioni). Lo spazio che viene aperto sul mercato riguarda tuttavia una quota ancora minoritaria dei posti di lavoro: solo a un quarto delle laureate vengono riservate posizioni di leadership e solo il 22% delle imprese è guidato da donne. 

 

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