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La Giornata Mondiale delle Donne e Ragazze nella Scienza, proclamata dalle Nazioni Unite nel 2015 per l’11 febbraio, riconosce il loro ruolo cruciale nella comunità scientifica globale. 
La giornata mira a promuovere la piena ed equa partecipazione femminile nella scienza, superando barriere storiche e culturali che hanno spesso ostacolato l’accesso delle donne alle carriere STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). 

Secondo recenti dati UNESCO, solo il 33% di chi svolge ricerca a livello mondiale è costituito da donne, con percentuali ancora più basse in settori chiave come l’intelligenza artificiale e la robotica. Inoltre, le donne hanno meno probabilità di ricevere finanziamenti per la ricerca o di occupare ruoli di leadership nelle istituzioni scientifiche. 
Secondo il report “SHE Figures” della Commissione Europea, le donne rappresentano solo il 24% delle posizioni apicali nelle università e nei centri di ricerca in Europa

Questo divario è ancora più marcato nel settore privato e nell’industria, dove le donne nei ruoli dirigenziali legati alla scienza e all’innovazione sono una minoranza. 
Promuovere la gender equality nella scienza non è solo una questione di giustizia sociale: significa valorizzare talenti e prospettive diverse, creando una scienza più inclusiva, innovativa e in grado di rispondere alle sfide globali in modo più efficace.

Qualche dato UniTS (Fonte MUR)
Gli iscritti al nostro ateneo sono in maggioranza donne, il 60%.
Nell’area Engineering, manufacturing and constructions sono il 28%, nel settore Natural Sciences, mathematics and statistics raggiungono quasi il 50%.
In entrambe le aree si registra una sensibile crescita della presenza femminile rispetto a dieci anni fa.

 

Nella foto: Erica Salvato, ricercatrice in Automatica