Giovedì 23 gennaio, dalle 17 alle 20, in via del Monte 2/1 a Trieste, l'Università di Trieste e Trieste Contemporanea presentano il seminario “Condividere l’impensabile”, un evento che si inserisce nel progetto di ricerca “Diluvio. Visualizzare l’impensabile”. 

Il progetto è guidato da Ludovico Centis, vincitore di un bando per giovani ricercatori promosso da PNRR Ecosistemi dell’Innovazione - Progetto “iNEST Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem”, e pone l'attenzione sulla crescente minaccia del cambiamento climatico nell'area dell'Alto Adriatico, tra il Golfo di Trieste e la Laguna di Venezia. Le previsioni indicano un possibile innalzamento significativo del livello del mare, che rischia di compromettere beni culturali, ambientali e importanti patrimoni immobiliari, con impatti a lungo termine sulle tracce fisiche e immateriali della nostra storia.

Il seminario si concentrerà sulla sfida di rappresentare visivamente ciò che potrebbe accadere in seguito all'innalzamento del mare, esplorando come sensibilizzare e coinvolgere la comunità in questo processo. Durante l’evento, che si terrà in due giornate intitolate rispettivamente “Percepire l’impensabile” e “Condividere l’impensabile”, si discuteranno approcci interdisciplinari tra arti, scienze e comunicazione. L'obiettivo è stimolare una maggiore consapevolezza collettiva sugli effetti del cambiamento climatico e sulle possibili strategie di adattamento.

L'incontro vedrà anche la partecipazione di esperti come Sasha Engelmann di Open Weather, Chiara Scaini e Francesco Scarel, che presenteranno le loro esperienze professionali e di ricerca nel campo della comunicazione e della partecipazione attiva dei cittadini in relazione al cambiamento climatico nelle aree costiere.

L'evento è finanziato dal Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR) nell'ambito del progetto “iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem” ed è un’opportunità per esplorare nuove modalità di cooperazione e innovazione per la sostenibilità.