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Intervista a Ermes Braidot, Quantitative trader a IMC Trading (Amsterdam)

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ermes

"La cosa più importante è identificare ciò che ti appassiona e gratifica. Un lavoro che lo materializzi poi si trova."

  

FORMAZIONE ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: 

Laurea in Fisica

Laurea Specialistica in Fisica Nucleare e Subnucleare.

 

ULTERIORE FORMAZIONE:

Utrecht University: dottorato in Fisica

Lawrence Berkeley National Laboratory: postdoc @ CERN 

 

In che modo il tuo percorso di studi ha influito sulle tue scelte professionali? 

Mi sono sempre piaciuti i puzzle, i rompicapi de La Settimana Enigmistica. Studiare Fisica ha assecondato questo passatempo e nel contempo ha ampliato le mie conoscenze matematiche, particolarmente in ambito di analisi dati e modelli statistici. Essere in un contesto internazionale mi ha aperto gli occhi sulle possibilità lavorative, dentro e fuori l'accademia, per una persona con i miei interessi e competenze.
 

In cosa consiste il tuo lavoro? 

IMC è una compagnia di algorithmic, high-frequency trading. Il lavoro di quantitative trader è quello di progettare, programmare e gestire "trading strategies". Nella pratica questo vuol dire: analisi di dati, creazione di modelli statistici per predirre i mercati (usando tecniche di machine learning), programmazione, monitoraggio delle prestazioni e monetizzazione. 

 

Perchè hai deciso di candidarti per l'azienda per cui lavori? 

Dopo 10 anni in Fisica (tra studi e contratti di ricerca) mi è sembrato giusto provare qualcosa di diverso. Idealmente, cercavo un lavoro che combinasse: modelli matematici e analisi dati, un minimo di programmazione, un buon salario, Amsterdam. Finanza era una delle aree che mi interessava conoscere meglio. Alla fine, più per fato che per giudizio, mi sono imbattuto in IMC che mi ha offerto un posto di "quant", che riassumeva esattamente quello che cercavo. La transizione tra fisica e finanza è stata molto tranquilla: sono passato dal ricercare modelli per particelle elementari a quelli per mercati finanziari, usando le stesse tecniche e conoscenze. 

 

Ritieni di essere cresciuto dal punto di vista professionale? Che competenze hai acquisito?

Decisamente. Dal punto di vista tecnico, ho sviluppato le mie conoscenze in machine learning e, in generale, in tecnologie adatte a latenze estremamente basse e a precisioni elevate. Dal punto di vista manageriale, ho avuto l'opportunità di gestire progetti, guidare un "trading desk" e sovrintendere gruppi di programmatori, ricercatori, traders. Inoltre, l'ambiente finanziario presenta un obiettivo e una metrica del successo abbastanza ovvi, il che incoraggia pragmatismo e stimola lo sviluppo di capacità decisionali. 

 

Cosa consiglieresti a un neolaureato? 

Di concentrarsi sui propri interessi e punti di forza.  Di esplorare possibilità e opportunità al di fuori del percorso accademico e lavorativo predefinito. E di fare un'esperienza all'estero. 

 

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